lunedì 18 gennaio 2010

Aveva un soprabito blu cobalto che copriva la divisa d'ordinanza e stringeva il suo trolley. Era bella,i capelli raccolti alla perfezione,nemmeno un ciuffo fuori posto. Truccata leggera,giusto un lucidalabbra sulla bocca carnosa,matita,e mascara,come se i suoi occhioni castani non fossero abbastanza espressivi e grandi. Era bella,semplice,senza artifici. Le unghie naturali. Si muoveva elegante e sinuosa,anche se il pullman incontrava mille buche. Alta,magra,perfetta.

Era quello che avevo sempre invidiato delle Hostess. Non sono mai riuscita a capire veramente come facessero a rasentare la perfezione. Certo,c'erano le eccezioni..ma la maggior parte delle assistenti di volo che avevo conosciuto erano perfette. E il loro modo di camminare,così sicuro e spedito,quasi avessero capito con esattezza come andava il mondo da quanti paesi avevano visitato.

Borbottò qualcosa,non so in che lingua. Continuava a parlare piano,posata. Chissà se aveva fatto dei corsi per essere così perfetta.

''Scusa posso?'' italiano perfetto. (come tutto ciò che faceva parte di lei) e mi fece un sorriso (manco a dirlo,perfetto.) ''certo'' risposi io,impacciatamente,cercando di spostarmi.
Poi scoprii che scendevamo alla stessa fermata.
E andavamo nello stesso posto.

''Poi ad un tratto, la vedi. Vestita di nero. Indossava una gonna che le sfiorava il ginocchio, una giacca che si appoggiava morbida sui suoi fianchi rotondi. Raggomitolata su se stessa, sembrava una vedova bambina. Dietro ad un paio di grandi occhiali scuri nascondeva i suoi occhi. Vidi soltanto lei come se fossimo stati soli in tutto l'aeroporto. Aveva l'aria infelice.
Il tempo parve fermarsi nell'attimo stesso in cui le posai lo sguardo addosso. ''

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